Non ci si sofferma spesso a riflettere su questo aspetto, ma dietro alle emozioni che avvertiamo nel periodo natalizio vi è l'azione di neurotrasmettitori fondamentali, come l’ossitocina e la dopamina, che contribuiscono a rendere questo momento unico e significativo. In maniera informale, potremmo dire che essi siano i "registi invisibili" delle emozioni natalizie: ci permettono di vivere con piacere le tradizioni, rafforzare i legami con gli altri e provare un profondo senso di gratificazione, rendendo il Natale uno dei periodi più emotivamente intensi dell'anno. La generosità, la condivisione e i momenti felici con i propri cari durante le feste possono infatti stimolare il rilascio di questi neurotrasmettitori: da una parte c’è la dopamina, legata alla ricompensa, e dall’altra c’è l’ossitocina, legata ai legami affettivi. Esse contribuiscono alla percezione di quella combinazione di emozioni positive, connessioni affettive e gratificazione che spesso associamo al periodo delle festività.
Andando maggiormente nel dettaglio, le ricerche ci dicono che la dopamina è coinvolta nel sistema di ricompensa del cervello: questo è fondamentale per la motivazione, il piacere e la percezione della felicità. Il suo ruolo, tuttavia, si estende anche alle aspettative legate alle tradizioni natalizie: le esperienze anticipate (come l'attesa della cena in famiglia o l'apertura dei regali) attivano il sistema dopaminergico, aumentando il piacere e l'entusiasmo. L'anticipazione stessa delle feste porta quindi ad un aumento della dopamina, che ci rende più motivati e gioiosi. Allo stesso modo, la dopamina favorisce il piacere delle esperienze: attività come ascoltare una canzone natalizia, guardare luci scintillanti o gustare cibo tradizionale stimolano il rilascio di dopamina, poiché attivano il sistema limbico, responsabile delle emozioni positive e del senso di ricompensa. Quando aiutiamo qualcuno o facciamo regali, inoltre, si verifica un aumento di questo neurotrasmettitore: il cervello ci "premia" con una sensazione di felicità, consolidando questo comportamento come qualcosa di piacevole da ripetere.
Le tradizioni e le interazioni sociali, in aggiunta, favoriscono anche il rilascio di ossitocina. Quando abbracciamo una persona cara, condividiamo un pasto o semplicemente trascorriamo del tempo in compagnia, il cervello rilascia ossitocina, rinforzando il senso di appartenenza e di vicinanza emotiva; lo stesso accade quando facciamo regali o compiamo atti di gentilezza: si attivano circuiti cerebrali che rilasciano ossitocina, aumentando la soddisfazione e rafforzando i legami sociali. Questo fenomeno è noto come "warm glow effect", ovvero il piacere che si prova nel fare qualcosa di bello per gli altri. Taluni, inoltre, sottolineano come Durante il Natale lo spirito di solidarietà e condivisione sia amplificato; questo accade grazie all'aumento di questo ormone, legato ai neuroni specchio, che ci permette di empatizzare con gli altri e agire maggiormente con altruismo.
Di conseguenza, possiamo asserire che l’ossitocina e la dopamina lavorino in sinergia durante le festività, creando una sorta di "circuito della felicità natalizia": l'ossitocina rinforza i legami affettivi e aumenta la nostra connessione con gli altri, facendoci sentire amati e parte di una comunità, mentre la dopamina ci motiva e ci ricompensa, amplificando il piacere derivato dalle tradizioni, dalle interazioni sociali e dalla condivisione di esperienze positive. Le esperienze multisensoriali tipiche del Natale (colori, luci, suoni e sapori) possono inoltre intensificare questi effetti, rendendo questo periodo dell'anno particolarmente emozionante e memorabile. Queste assunzioni, però, non sono valide per tutti. In alcune persone, la mancanza di connessioni affettive o situazioni stressanti può ridurre il rilascio di ossitocina e dopamina, portando a sentimenti di solitudine o apatia. Questo può spiegare perché, per alcuni, le festività siano fonte di stress o tristezza piuttosto che gioia. Se da un lato questi mediatori chimici contribuiscono a creare un senso di connessione, gioia e gratificazione, quindi, dall'altro la loro assenza o ridotta attività può accentuare sentimenti di isolamento e malessere. Riconoscere questa dualità ci aiuta a sviluppare una maggiore empatia verso chi vive il Natale con difficoltà, promuovendo un approccio più inclusivo e consapevole allo spirito delle festività.
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