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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

I figli non arrivano con un manuale: imparare a navigare tra gioie e sfide della genitorialità




Diventare genitori è un'esperienza profondamente trasformativa e arricchente, ma che porta con sé una serie di sfide e criticità. Questo implica la scoperta e la definizione di nuovi ruoli e responsabilità oltre a quelle di coppia. È importante mantenere un equilibrio tra le differenti dimensioni, evitando che una prenda il sopravvento sull'altra.

La transizione verso il ruolo di genitore può portare infatti a una ridefinizione dell'identità personale; i neogenitori spesso si trovano a bilanciare il loro nuovo ruolo con le loro precedenti aspirazioni e identità e con i tipici sconvolgimenti derivanti dai ruoli definiti dalla genitorialità.

Quando pensiamo a questa importante transizione, più noti risultano essere i cambiamenti affrontati dalla madre, per la quale la gravidanza e il periodo immediatamente successivo vengono concepiti come un periodo cruciale di riorganizzazione della personalità della donna, che amplia la sua identità femminile per comprendere anche quella materna e che implica in modo particolare anche il confronto e la rielaborazione del rapporto con la propria madre. Inoltre, sempre maggiore è la consapevolezza riguardo al rischio di emergenza di differenti forme di disagio connesse alla gravidanza e al parto, tra cui ansia, depressione, parenting stress, isolamento.

Per il padre invece, diventare genitore è un'esperienza complessa e sfumata, ben lontana dall'essere un evento definito da un singolo istante, e spesso meno conosciuta. A differenza delle madri, che infatti sviluppano un senso di maternità già durante la gravidanza, il percorso verso la paternità è più graduale e articolato. Secondo fasi differenti: il ”diventare padre”, che corrisponde al momento della scoperta della gravidanza, e connesso a una serie di emozioni contrastanti come la gioia, la trepidazione, ma anche paura e insicurezza per il cambiamento che li aspetta.  A questa segue l' “essere padre”, che si concretizza con la nascita effettiva del bambino, e in cui l'uomo assume ufficialmente il ruolo di padre, senza automaticamente e necessariamente "sentirsi padre".  La fase finale infine riguarda il “sentirsi padre”, cioè, sviluppare un legame profondo con il proprio figlio, riconoscerlo come parte di sé e assumersi la responsabilità del suo benessere e della sua crescita.

Un altro elemento che spesso genera fatica nel diventare genitori riguarda i paragoni che vengono fatti con i sistemi familiari in cui i genitori stessi sono cresciuti: ognuno dei due membri infatti porta con sé la propria storia familiare, e ha in mente i modelli genitoriali sperimentati su di sé.  Da qui nascono le paure derivanti dal dover per forza identificarsi con gli stessi, o discostarsene in toto, temendo di non saper identificare una propria strada nel divenire genitori.  

Ricordiamo che il legame emotivo con la propria famiglia di origine è un valore che viene portato nella relazione di coppia, ma che deve essere bilanciato con la capacità di separarsi e di sviluppare una nuova identità come coppia. Il legame così rappresenta una vera e propria occasione di differenziazione dalla propria famiglia d’origine.

Considerando la complessità di questi elementi e di come stress e ansia diventano spesso i protagonisti della quotidianità dei genitori, che si ritrovano a lottare fra impegni lavorativi, domestici, famigliari e la cura del bambino, il rischio in cui si incorre è quello di perdere di vista non solo la propria salute individuale, ma anche il benessere della coppia.

La presenza di un nuovo membro nella famiglia può infatti influenzare la relazione tra i partner e le nuove responsabilità e la mancanza di tempo per la coppia possono portare a tensioni e conflittualità.

Ciò che è importante sottolineare è che la genitorialità non è un percorso unidirezionale. Si sviluppa e si consolida insieme al bambino, che a sua volta integra le figure genitoriali attraverso le loro azioni e le loro cure. Il bambino impara a riconoscere e ad apprezzare il ruolo di entrambi i genitori, costruendo la propria identità anche grazie a questa relazione. Il benessere individuale e della coppia divengono quindi fondamentali, poiché il bambino assorbirà quei modelli che, come coppia, i genitori sono stati in grado di costruire e affermare. È importante quindi vivere e affrontare le sfide della genitorialità con la naturalezza che le caratterizza, per non venire assaliti dalle infinite preoccupazioni e paure, e liberandosi dall’imposizione di seguire dei modelli già sperimentati o dai quali discostarsi totalmente. Ogni coppia deve individuare il suo equilibrio, che gli consente di favorire il benessere di tutti e il sano sviluppo fisico, emotivo e psicologico del bambino.  

L'obiettivo fondamentale di questa fase di transizione è quindi la generatività, che si riferisce alla capacità di prendersi cura di ciò che è stato creato insieme, senza tralasciare quel legame di coppia che ne è protagonista. Come direbbe Winnicott “essere genitori sufficientemente buoni”, senza - lo aggiungiamo noi - dimenticarci del nostro benessere di coppia.

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