top of page
Immagine del redattoreCarlo Trionfi

La pratica del COACHING

Sempre più spesso sentiamo parlare di Coaching, ma di che cosa si tratta?

 

Il Coaching viene definito come un metodo efficace per supportare gli individui, i gruppi e le aziende nel loro percorso di sviluppo personale, di raggiungimento degli obiettivi e di miglioramento delle prestazioni professionali.

Attualmente la disciplina sta sempre di più espandendo i suoi campi di intervento, andando oltre l’esclusivo ambito professionale, proprio per le caratteristiche che lo definiscono come tale.

Molto conosciuti infatti risultano essere gli interventi di questo tipo nelle aziende, che diventano uno strumento efficace a vantaggio delle organizzazioni, utile allo sviluppo della leadership, del miglioramento delle strategie di comunicazione, della gestione dei conflitti e della riorganizzazione del lavoro in termini di efficacia, efficienza e produttività.

La pratica del coaching però viene utilizzata al giorno d’oggi anche in ambito personale e in ambito famigliare, raggiungendo un bacino di intervento molto maggiore rispetto all’inizio.

Il punto di partenza riguarda una precisa analisi dei bisogni portati dal cliente, e il percorso di cambiamento viene costruito e pensato insieme a lui, con lo scopo di raggiungere obiettivi prefissati.

 

Le origini del Coaching sono recenti, tuttavia traggono spunto da differenti mondi e discipline, di epoche diverse: dall’arte della maieutica di Socrate, al pensiero psicologico dei grandi pionieri della psicologia nordamericana, come Rogers.

Ma che cosa hanno in comune la maieutica socratica e il pensiero di Rogers con il Coaching?

Nel corso dei suoi insegnamenti, Socrate utilizzava abilmente le domande per indurre i suoi allievi a esaminare le loro convinzioni e a riflettere profondamente su di sé e sulle proprie capacità. Il suo intento era quello di stimolarli a esprimere appieno il loro potenziale all'interno del loro contesto di vita, avviando così processi di apprendimento e di sviluppo personale.

Allo stesso modo lo psicologo americano Carl Rogers, coltivando il suo approccio centrato sulla persona, ha apportato un contributo significativo allo sviluppo del coaching: Rogers credeva infatti nella capacità intrinseca delle persone di crescere e svilupparsi verso il loro pieno potenziale quando venivano fornite le condizioni adeguate, sottolineando come il supporto e la relazione di fiducia potesse stimolare il cliente nel miglioramento di sé e come la collaborazione con il cliente stesso potesse consentire lo svolgimento di percorsi di trasformazione condivisi.

Il coaching, quindi, prende spunto dal pensiero psicologico umanistico di Rogers e dalle caratteristiche del pensiero socratico, ma si sviluppa come una disciplina sé, con un orientamento specifico al fare: gli obiettivi che coltiva sono realistici, raggiungibili, specifici e mirati.

Come per la psicologia, l’obiettivo finale è il benessere della persona, ma esso avviene nell’ambito dello specifico raggiungimento degli obiettivi che la stessa si è posta, attraverso metodologie differenti e tecniche peculiari. Il processo di trasformazione si realizza in uno spazio definito, sicuro, in cui il cliente deve sentirsi accettato e ritrovare la strada pratica, concreta per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Il coaching si caratterizza così come una disciplina mirata, veloce, costruttiva, centrata su ciò che si vuole raggiungere e su come raggiungerlo. Per fare ciò, ci si focalizza esclusivamente sul presente del cliente, con l’obiettivo di costruire insieme degli obiettivi indirizzati al futuro, affiancandolo e supportandolo nell’ individuazione di una nuova prospettiva con cui guardare i problemi attuali e di strategie funzionali per risolverli.

Non si scava nel passato- tali dinamiche sono appannaggio della psicologia - ma ci si concentra su quelle risorse individuali che ancora non sono emerse e di come le stesse possano essere riscoperte e messe in campo nella relazione con il mondo esterno, che sia lavorativo o delle relazioni, familiare, e personale.

Il campo di movimento è quindi quello della normalità, quello dell’individuo come elemento funzionante, che incontra un problema, una crisi da cui fatica ad uscire. Proprio la crisi è l’elemento di lavoro del coach, da cui parte per sviluppare punti di forza e risorse, scovando i margini di sviluppo e miglioramento: lavorare sugli obiettivi e raggiungere risultati tangibili diventano due caratteristiche fondamentali per il potenziamento personale e per superare le sfide. Concentrandosi sulla valorizzazione delle proprie capacità e sull'applicazione pratica, il cliente viene così guidato verso azioni concrete e responsabili che favoriscono il suo cambiamento personale.

In questo modo la pratica diviene efficace: il coaching svolto in modo professionale e competente consente di andare incontro alle esigenze di rinforzo delle persone e di sviluppare un rapporto più positivo, efficiente e costruttivo con la realtà che le circonda.

 



99 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page