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Immagine del redattoreCarlo Trionfi

Superare le sfide della separazione: la prospettiva dei figli

Nel ciclo di vita familiare, gli eventi critici non normativi rappresentano situazioni di crisi inaspettate che richiedono un profondo adattamento da parte del sistema familiare. Tra questi eventi rientrano le separazioni: la rottura del nucleo familiare può infatti rappresentare un avvenimento traumatico che richiede un processo di elaborazione del dolore e una riorganizzazione delle dinamiche relazionali fra tutti i componenti della famiglia. Allo stesso tempo può avere un impatto significativo sui figli.

E’ bene sottolineare che il conflitto familiare sulla base del quale si innesca una separazione può essere considerato come un continuum tra normalità e fattore traumatico: il conflitto in famiglia infatti non è di per sé fattore di rischio; bisogna tuttavia considerare che possono generare nel bambino e nell’adolescente coinvolto uno stato di allarme e delle reazioni allarmate, con possibili conseguenze a lungo termine quando si manifestano specifici fattori di rischio.

I minori che vivono in famiglie separate hanno da un terzo a metà di probabilità in più di sviluppare problemi evolutivi.  Rispetto a questo dato, Francescato (2006), sottolinea come sia importante valutare il livello di conflittualità fra i genitori, proprio perché una maggior durata e intensità del conflitto comportano maggiore rischio per i figli. Anche le capacità genitoriali e il mantenimento di una coerenza educativa sono elementi da tenere in considerazione, proprio perché un’educazione inadeguata o scarsa e un’incostante presenza del genitore, comportano una compromissione per la salute psichica dei figli. Differenze marcate negli stili educativi genitoriali causano infatti confusione, mancanza di riferimento e malessere per i figli.

Francesconi sottolinea inoltre una variabile di contesto: l’appartenenza sociale e culturale della famiglia e dei figli può infatti influire sul loro benessere; nello specifico, una situazione povera di stimoli sociali e l’assenza di supposti sociali esterni possono amplificare i problemi del nucleo familiare.

Alta conflittualità, divergenze marcate, scarso supporto sociale, la presenza di problematiche nei genitori durante la separazione, come abuso di sostanze, problemi psicologici, e la svalutazione reciproca dei genitori in presenza dei figli hanno quindi un impatto significativo, causando una serie di problematiche emotive, comportamentali e relazionali che possono manifestarsi in maniera differente : i bambini possono ad esempio provare un senso di confusione, dolore e colpa per la separazione dei genitori, e sentirsi in qualche modo responsabili della rottura del nucleo familiare;  in alcuni casi temono di non essere più amati da uno o da entrambi i genitori. Ancora, possono sviluppare ansia e depressione che impattano sui ritmi quotidiani: possono infatti avere difficoltà a concentrarsi a scuola, dormire o mangiare, e possono sentirsi isolati e soli.

In altri casi i bambini possono reagire alla separazione con comportamenti aggressivi, oppositivi o ritirati, derivanti da una marcata difficoltà a seguire le regole, oppure possono avere scoppi d'ira o diventare più chiusi e restii alle relazioni. Inoltre, lo stress e l'ansia causati dalla crisi famigliare possono influenzare negativamente il rendimento scolastico dei bambini; tali difficoltà spesso si traducono in fatica a concentrarsi in classe, a completare i compiti, a stare al passo con i loro coetanei e a relazionarsi con loro; i problemi di fiducia e di insicurezza possono inficiare infatti le abilità relazionali e di comunicazione dei propri sentimenti ed emozioni. 

È importante sottolineare tuttavia che non tutti i conflitti genitoriali hanno infatti effetti così traumatici e marcati. Ciò che appare rilevante è infatti la competenza che hanno i genitori e i figli di gestire il conflitto. In particolare, Il modo con cui i bambini si adattano alla separazione dei genitori dipende soprattutto da come i genitori stessi gestiscono questo processo.

Le ricerche hanno infatti dimostrato che la qualità della relazione post-separazione dei genitori costituisce la variabile cruciale nell’adattamento dei figli (Clarke-Stewart & Brentano, 2006; Di Stefano, 2014; Ranieri, Molgora, Tamanza, & Emery, 2016).

La capacità di contenere e gestire il conflitto e di tutelare i figli da questo non solo è un elemento protettivo ma può essere appresa dai figli come competenza generalizzabile anche in altre situazione.

Perciò, Anche se i genitori decidono di separarsi, è fondamentale che imparino a comunicare in modo efficace, evitando di discutere di fronte ai figli o di metterli al centro del conflitto.

Inoltre, il genitore, nell’ambito di una crisi familiare, deve attivarsi per risolvere la crisi al più presto e tenere fuori dal conflitto i figli, rassicurandoli sulla permanenza degli affetti e sulla loro costante protezione. È cruciale non perdere la capacità empatica: il genitore non deve invadere la relazione genitoriale con i propri bisogni, anzi continuare a farsi carico di quelli dei figli, concreti ed emotivi, compresi quelli legati alla stima di sé ed alla realizzazione personale.   

In questo modo è possibile per i bambini mantenere una buona relazione con entrambi i genitori e adattarsi meglio ai cambiamenti derivanti alla separazione

Possiamo affermare, pertanto, che, con il giusto supporto da parte dei genitori, della famiglia e dei professionisti, la maggior parte dei bambini può superare le difficoltà emotive e comportamentali associate alla separazione e svilupparsi in adulti sani e felici, con risvolti postivi sul loro benessere e sulle loro relazioni significative.




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